I greci la chiamavano “Artemisia”, i romani “Dianium”, in onore alla dea lunare Diana, ispirati dalla sua forma a falce lunare come il diadema della Dea. Giannutri è piccola, di origine calcarea, dalle scogliere frastagliate e piene di grotte che affiorano a pelo dell’acqua. Le sue coste scendono ripide nelle profondità marine: vetrina verticale per i subacquei, gli amanti del mare e del suo ecosistema di spugne, coralli, gorgonie colorate e fluttuanti.
L'isola vista da lontano sembra un rialzo sfocato tra cielo e mare; il profilo assomiglia un po' alla cresta di un gallo per via delle quattro colline che la formano, che raggiungono al massimo gli ottanta metri di altezza. Molte sono le specie di uccelli che nidificano qui, sia sulle sue coste rocciose punteggiate di ginepri e di macchia, sia sugli speroni delle sue colline: il gabbiano corso, il gabbiano reale e la berta maggiore sono solo alcune delle specie "stanziali", ma si possono trovare anche numerose specie di passo che si fermano sull'isola solo poco tempo durante le migrazioni. Numerose e varie anche le farfalle, su cui spicca la crisalide del corbezzolo.
Chi vuole visitare Giannutri può scegliere tra diverse possibilità: il sito archeologico di Villa Domizia, oppure i numerosi sentieri che si addentrano nell'area protetta, rigirosamente accompagnati da una guida ambientale. C'è solo l'imbarazzo della scelta.
06
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