L'olivo della strega è un albero secolare, uno dei patriarchi delle nostre terre e si trova in un oliveto nei pressi della chiesa della SS. Annunziata. E' talmente antico che per definire un'età precisa si è dovuto sottoporlo all'analise del C14 che ha rilevato due individui diversi: uno più antico quasi completamente morto e un altro più giovane in piena attività fruttifica. Il più anziano ha circa 3500 anni e sarebbe addirittura più antico di quelli dell'Orto del Getsemani; l'altro ha circa 300 anni e sta lentamente soppiantando il più anziano.
l'olivo della strega è un vero e proprio monumento verde ed è protetto da una recinzione che cerca di evitare almeno che i vandali o i collezionisti seriali stacchino pezzetti di fronda o di corteccia per portarsi dietro un ricordo delle vacanze.
molteplici sono le leggende che lo vedono protagonista: una racconta di rituali pagani svolti ai piedi delle sue radici che lo costringevano a contorcersi, provocando scricchiolii e rumori sinistri, un'altra racconta di una strega talmente devota a Satana e all'albero che aveva ricevuto il potere di potersi trasformare in un gatto nero dopo ogni danza sabbatica. La strega si sarebbe fusa nella corteccia dell'albero alla sua morte. Altre leggende raccontano di alcune donne che lanciarono olive dure come sassi ad un giovane che aveva provato a prendere a sassate un pettirosso che cinguettava tra le sue fronde. L'ultima lo vede addirittura protagonista e complice di una conversione religiosa. Un uomo che amava giocare d'azzardo e bestemmiare, passando sotto le fronde dell'olivo, si accorse che questo aveva prodotto fagioli invece che olive e si convertì.
Non sappiamo quanta verità ci sia in tutte queste storie, ma sappiamo per certo che l'olivo è là da più di 3000 anni, testimo e custode dei vari avvenimenti che si sono avvicendati in questo territorio.
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