A Scansano, ai limiti del paese, c’è una chiesa a cui la gente di qui si riferisce come alla chiesa della Madonna della Botte. Se venite da Magliano in Toscana o da Manciano e Saturnia la troverate all’entrata del borgo, sulla destra. Se invece venite da Grosseto, il borgo lo dovete attraversare praticamente tutto, e la chiesa sarà sulla sinistra.
Il nome ufficiale della chiesa, quello che troverete nelle indicazioni, è Chiesa della Madonna delle Grazie e l’attuale edificio è stato inaugurato nel 1867 su progetto di Luigi Vannuccini. Ma prima di questo edificio di culto in stile neoclassico, con la sua torre campanaria e l’interno piuttosto minimalista, c’era stata una cappella più piccola, costruita all’inizio del Seicento. La cappella dell’epoca andò distrutta a causa di un’alluvione che nel 1862 colpì il paese. Fortunatamente si riuscì a salvare il dipinto che tuttora è posto sull’altare della chiesa. Rappresenta appunto la Madonna delle Grazie, ed è stato attribuito a un pittore senese influenzato da Alessandro Casolani.
Perché allora gli scansanesi si riferiscono a questa, come alla Madonna della Botte? Se guardate l’immagine infatti di botti non ve ne pare essere traccia. Ma il mistero è presto risolto, si fa per dire: narra infatti la leggenda che il quadro sarebbe stato ritrovato proprio in una botte, che per qualche miracolo rotolò esattamente nel luogo dove poi venne eretta la cappella. E si sa, in questa terra di Morellino, le botti infondono per definizione un po’ di simpatia. Così anche oggi questo nome è quello con cui popolarmente ci si riferisce sia al dipinto che e alla chiesa. Se venite in Maremma e passate per Scansano, non dimenticate di includere anche questa chiesa nelle cose da vedere.
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