MURA DI ORBETELLO
Di origini etrusche (probabilmente databili V sec. A.c.), furono ampliate e restaurate prima in epoca medievale poi nel tardo Cinquecento. Sono ancora in buono stato di conservazione lungo Via Mura di Levante.
LE PORTE DI ORBETELLO
Quando si parla delle porte di Orbetello, automaticamente si pensa a quella costruzione monumentale che, prospiciente al viale tra il Parco delle Crociere e l'ex Idroscalo, separa la vecchia città storica dal più recente agglomerato urbano del quartiere Neghelli. Nella costruzione si aprono tre archi e ciò da solo giustificherebbe l'uso del plurale ma in realtà il suo uso è dovuto all'esistenza di ben cinque porte delle quali una è ormai scomparsa.
Nella cinta muraria più antica però, quella formata da massi poligonali, detta "etrusca" anche se la datazione di questa opera precede l'insediamento locale dei nostri antenati toscani, sono rilevabili almeno altre due porte, una a ponente e una a levante. Perciò, considerando anche queste ultime due ci sono sei porte attualmente esistenti.
La porta più antica, rispetto al primo gruppo delle quattro, è quella "Senese" e la si può trovare nell'angolo di intersezione tra il terrapieno e il bastione della Rocca, proprio dietro un angolo del campo sportivo.
La Porta "del Soccorso" fu fatta costruire nel 1620 sotto il regno del re di Spagna Filippo III e il vicereame del duca di Ossuna. Il suo nome deriva da un fatto d'armi risalente all'assedio Franco-Piemontese di Orbetello del 1646. La si può ammirare, purtroppo non in buone condizioni, presso le attuali peschiere, ancora affiancata a sinistra dal basso bastione Burgos e con i piccoli corpi di guardia attigui.
Poco distante, interrata e in stato di abbandono, si trova la bella "Porta Esterna di Terra" di stile barocco, rivestita di granito e travertino e con ben evidenti gli alloggiamenti delle travi di un ponte levatoio ormai inesistente.
Infine si ha la quarta porta, ultima in ordine cronologico e la più imponente: Porta Nuova, o Portone di Piazza d'Armi, o Porta Medinacoeli. Quest'ultimo appellativo è dovuto al vicerè Don Aloisio de la Cerda Duca di Medinacoeli, che ne volle la costruzione, o meglio la ristrutturazione, completata nel 1697 sotto il regno del re di Spagna Carlo II, nell'ambito dei lavori di potenziamento del sistema difensivo della piazzaforte di Orbetello.
EX POLVERIERA GUZMAN
Fu costruita dagli spagnoli nel 1692.
Era una grande polveriera contenente tonnellate di esplosivo, custodito nei grandi stanzoni di un edificio blindato.
Davanti alle finestre ci sono degli obelischi: un tempo si pensava che fossero a difesa delle finestre stesse, poi si è scoperto che sorreggevano dei parafulmini.
La sua fama è dovuta al fatto che Garibaldi nel 1860, dopo essersi recato a Talamone, fece tappa qui per prendere le munizioni per la Spedizione dei Mille portando con sè ben 11 orbetellani.
Attualmente la si può visitare ed è situata all'estremità orientale delle mura. È oggi sede del Museo Archeologico Comunale.
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