Il Giardino dei Tarocchi: un mondo fuori dal mondo

C'era una volta una donna bellissima e piena di doni e qualità di nome Niki de Saint Phalle: la sua figura armoniosa era acconpagnata da una mente aperta e una fervente creatività che la portò a sperimentare l'arte nelle sue varie forme. Irrequieta e sempre in movimento visitò i posti più disparati e durante i suoi viaggi rimase impressionata da ciò che vedeva. In particolare il Parco Guell di Barcellona e il Giardino dei Mostri di Bomarzo ispirarono una delle sue opere più mirabolanti: il Giardino dei Tarocchi.
Come in un sogno gli eventi si susseguono senza sosta uno dopo l'altro, così il progetto del giardino dei Tarocchi venne creato grazie ad un susseguirsi di fortunati eventi che portarono alla realizzazione completa dell'opera.
Tutto ebbe inizio grazie alla donazione di un pezzo di terra in località Garavicchio, vicino Capalbio, da parte della famiglia Caracciolo. Lo spazio a disposizione venne suddiviso per ospitare ventidue statue che rappresentassero gli arcani maggiori dei Tarocchi. L'impianto e la disposizione delle statue ricorda quello di una piccola città: una città onirica in cui tutto è magico e stupefacente. 
Attraversando l'arco di ingresso progettato da Mario Botta si viene catapultati in un mondo fuori dal mondo: percorrendo la breve strada in salita si raggiunge la piazza principale in cui si viene accolti da un'imponente fontana formata dalla Ruota della Fortuna, la Papessa e il Mago. Camminando per le viuzze strette si raggiungono la casa onirica di Niki (l'Imperatrice-Sfinge), la chiesa (Temperanza) e i giardini dove qua e la appaiono all'improvviso figure inaspettate costruite in acciaio e cemento e coperte di specchi, maioliche e ceramice colorate. Come in un vero e prorpio viaggio onirico il visitatore ha la possibilità di entrare in contatto con le sculture secondo la modalità che preferisce: può decidere se perdersi nella visione d'insieme o entrare nel dettaglio dei sogni, delle speranze e delle paure dell'artista affrontando ogni opera nella sua singolarità e ricchezza espressiva. Le statue dei tarocchi, infatti, rappresentano proprio i vari aspetti della personalità di Niki e appaiono all'improvviso avvolte dalla luce del sole e da colori vivi e sgargianti che contrastano con l'ambiente circostante, proprio come figure di sogno. Ogni statua è una sorpresa caratterizzata da vari livelli espressivi: in alcuni casi l'involucro esterno colorato e vivace nasconde scenari interni oscuri ed inquietanti;in altri casi l'esterno sobrio e contenuto nasconde interni scintillanti e variopinti. Nel Giardino dei Tarocchi ogni passo è un passo in più nella conoscenza dell'inconscio, ogni scultura è un pezzetto del puzzle che porta alla conoscenza dell'artista, ma che accompagna anche ogni visitatore in un ineguagliabile viaggio dentro sé stesso.

15
Jun